Come la dipendenza dei ragazzi dagli schermi coinvolge vari aspetti sociali tra cui il lavoro?

Un conoscente mi ha scritto su LinkedIn affermando che il problema del tempo/schermo è poco trattato, anche sul social che stavamo condividendo.

Verissimo. Eccone le evidenze che questo problema coinvolge più settori della società:

  • alcuni giorni fa si denunciava in TV la mancanza di personale preparato al mondo del lavoro. L’abuso degli schermi inibisce notevolmente la capacità di apprendimento. Lo affermo sul mio primo libro sulla didattica per esperienza diretta e lo conferma il dott. Novara noto Pedagogista (libro Dalla parte dei Genitori. La Feltrinelli). Studenti ipnotizzati da uno schermo non riescono a paragonare le nozioni da apprendere con l’esperienza diretta (negata dagli schermi).
  • I manager della Silicon Valley vietano l’uso dei cellulari e l’abuso dei social (articolo della giornalista Gabanelli sul corriere.it del 22 giugno 2022). Gente che vive e si arricchisce con il digitale e i social nega queste “novità” ai propri figli. È come se un manager della Barilla vietasse l’uso delle merendine del famoso Mulino ai propri figli. Sarebbe quantomeno sospetto. Nelle scuole di alta fascia gli smartphone sono tabù permettendo ai figli dell’élite di apprendere, mentre in Italia discutiamo sul fatto che sia socialmente scorretto vietarli nelle scuole. Il diritto allo studio dell’articolo 3 della Costituzione viene violato. I termini di parità di istruzione sono caduti nel momento in cui non si capisce che la trasmissione tra insegnante e studente è sabotata dalla presenza di un device e relative notifiche. Questo punto include un aspetto sociale e politico.
  • Esiste un fenomeno chiamato in America Vamping dove gli adolescenti passano la notte a chattare, a sentire musica o a giocare, con i genitori che li immaginano addormentati. Il giorno dopo hanno difficoltà di studio e relativa ansia da interrogazione ed occupano la scuola per richiedere lo psicologo che possa alleviare i loro problemi. Se dormi tre ore hai l’ansia anche ad aprire una scatola di tonno. Questo coinvolge il mondo del lavoro, sociale e politico. Per onore di cronaca Bill Gate non permetteva nessun device in camera da letto anche dopo che i figli grandicelli potevano averne uno.

La campagna “Fuori dagli schermi è tutto un altro mondo” si occupa di questo passando attraverso i genitori e facendo recuperare il loro ruolo all’interno di quella che dovrebbe essere il primo cardine della società: la famiglia. Seguite la campagna.