Aiuto digitale verso fallimento comunicativo.
Premessa: 10 anni fa nel recarmi alla pizzeria vicino a casa, in procinto di entrare nel parcheggio mi fermavo per dare la precedenza ad una macchina dei vigili urbani. Questi mi segnalavano lampeggiando i fari, che potevo passare. Attraversai la carreggiata entrando nel parcheggio della pizzeria. Notai a quel punto che i vigili mi avevano seguito. In quel momento mi resi conto che le due corsie erano divise da una segnaletica orizzontale che non consentiva l’attraversamento. Il vigile mi si avvicinò e lo fece presente. Come avevo appena capito, la manovra non era consentita. Ammisi che avevo compreso proprio in quel momento quanto mi stava dicendo. Il vigile capì la mia buona fede (chi farebbe un’infrazione davanti ad una macchina dei vigili ?) e mi salutò. Non ripetei più quell’ infrazione. Il “rimprovero” aveva sortito il suo prodotto: un cittadino che rispettava il codice.
È di qualche giorno fa la messa in opera del sistema Cerbero*, un trittico di telecamere posizionate sulla macchina dei vigili della capitale che riesce in tempo reale a individuare violazioni del codice della strada.
Il numero di infrazioni rilevate e il numero di multe attraverso questo sistema, si decuplica con grande piacere per le casse del comune. Ma cosa dire del rapporto umano tra le forze dell’ordine ed il cittadino? Parlo del rapporto con il vigile che esercita la sua professione e può, come nel mio caso sopra, intendere la buona fede, o individuare una reale emergenza? Se la macchina in doppia fila, lo fosse per correre in farmacia e prendere un antistaminico per il figlio che ha appena avuto un attacco allergico?
E’ indubbio che la percentuale di multe “corrette” sarà superiore a quelle ingiuste come nell’esempio della farmacia, ma il punto è differente: che rapporto si crea tra il cittadino e l’autorità? Le numerose telecamere installate nelle città hanno in qualche modo diminuito il crimine o le infrazioni?
E se la presenza del vecchio vigile urbano che incuteva rispetto, ma che era anche la persona a cui rivolgerti quando eri in difficoltà, venisse minata facendo cadere tutto lo scopo del Corpo (di polizia locale o di polizia) ? Se l’idea di far sentire il cittadino parte di un sistema crollasse e cominciasse a sentirsi l’appendice di un sistema per fare cassa? E per finire, il sistema Cerbero aumenterà la voglia di rispettare il codice e in generale la legge?
Torniamo quindi al principio della teoria esposta nel Libro Digintossicato**: Il problema non è il digitale, ma l’uso che se ne fa. Quando esso sostituisce la comunicazione tra le persone, quando esso inibisce le relazioni (il vigile della pattuglia con Cerbero non scenderà certo per mettere la multa o chiedere informazioni al cittadino), quando lo scopo del digitale è traviato dal guadagno facendo cadere i valori sociali, allora il digitale ci sta conducendo verso lo spettro prospettato dal romanzo (divenuto poi film) *** “Minority Report” o dal forse più famoso libro di Orwell, “1984”.
Meditate.
* Cerbero è una creatura della mitologia greca, uno dei mostri a guardia dell’ingresso degli Inferi.
**Il libro Digintossicato da me scritto come sostegno della campagna a protezione dei più giovani verso il tempo schermo, è disponibile su Amazon. Sarebbe un’ottima lettura per le vacanze di Natale.
*** Minority report presenta un futuro in cui può essere individuato un crimine in anticipo, mentre 1984 è un libro che prospetta una civiltà dove il Grande Fratello può prevedere, attraverso telecamere, l’insorgere di ribellioni e attraverso la gestione dei media guidare la verità artefatta.