Uomini con piccoli corpi

Il primo ottobre dello scorso anno ho collaborato ad una conferenza sul cyberbullismo indirizzata ai genitori. La serata era composta da due interventi: il primo del mio amico Paolo Romani esperto di privacy che spiegava ai genitori cosa la normativa del Garante prevedesse contro gli autori di cyberbullismo, come utilizzare queste leggi per difendere i propri figli, ma anche quali rischi correvano se i loro figli avessero esercitato del bullismo verso altri.

La seconda parte della serata era invece dedicata a far capire come un genitore avrebbe potuto entrare in armonia con il proprio figlio evitando che la situazione di carnefice o vittima avvenisse in primo luogo. Naturalmente la seconda parte era molto più corpulenta. La serata è presente su youtube al seguente indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=_qJVCwzphpY

 Finita la serata una serie di commenti positivi sono arrivati su vari canali, alcuni scritti, altri con dei vocali (molto più emotivi nel loro trasmettere).

Uno di questi mi colpì particolarmente. Il mio intervento si basava sul fatto di eliminare il dato falso che un ragazzo o bambino ha la propria privacy e che quindi noi non possiamo intervenire nel suo mondo, e in seguito, davo una serie di consigli su come diventare un punto di riferimento per i figli. Uno dei passaggi riguardava il rispetto che si doveva avere durante il rapporto. Parte da un concetto che a me è sempre stato chiaro: il bambino è solo un uomo con un corpo piccolo e un linguaggio limitato. Se fin da piccoli li trattiamo come piccoli uomini rispettando le loro idee, avremo degli adolescenti meno antagonisti, più disposti ad essere partecipi e a lasciarvi partecipare alla loro vita.

Ponevo un alternativa al genitore amicone: il genitore rispettoso della personalità del figlio.

Per far comprendere questo concetto – ovvero quanto loro violavano la personalità fondamentale del bambino- chiedevo ai genitori di fare un elenco delle cose che durante il giorno dicevano ai loro figli. In seguito, trovare una persona grande e farsele ripetere sperimentando quanto offensive fossero le loro normali frasi di convenienza. Era possibile che si sentissero ripetere frasi del tipo: “come fai ad ascoltare questa musica (tono canzonatorio)” “vedi di mangiare tutto e di non fare storie” “non ho tempo per queste stupidate, dobbiamo andare” e altre frasi normali  se sei convinto di non parlare ad un uomo con un piccolo corpo (o una donna con un piccolo corpo).

Come dicevo, in relazione a questo esempio una mamma mi riferì di aver capito quanto l’abuso di questo modo di operare con i bambini potesse spiegare un antagonismo del figlio di 10 anni alle porte della sua adolescenza.

Durante la conferenza pensavo che quel dato fosse utile, ma non mi ero reso conto di quanto invece fosse importante e ripetutamente violato da una società che è passata a proteggere i propri piccoli mettendoli però in un contenitore dove loro si sentono dei deficienti. I limiti della loro vita per la loro “salvaguardia” sono contemporaneamente blocchi alla loro necessità di sperimentare la vita direttamente.

Questo modo di fare per me è stato così normale che un adolescente sotto la mia custodia, a quattordici anni mi ha confessato di aver fatto uso di droghe infastidita per esserci caduta nonostante sapesse che io ero contrario e l’avessi avvertita. Però la sua fiducia del mio rispetto verso di lei le ha permesso di confessarmi il suo errore e di spiegarmi come avrebbe sistemato alla cosa.

Naturalmente questo atteggiamento si usa anche verso le responsabilità: sei un piccolo uomo parte di questo gruppo quindi apparecchi la tavola, aiuti con tua sorella più piccola etc.

Iniziate a pensare che i vostri piccoli o meno piccoli siano degli uomini con dei diritti e delle responsabilità che gli competono e avrete ragazzi più felici e di conseguenza voi stessi sarete più tranquilli.