Perché un libro.

di Donato Salvia

19 marzo 2021

Classe seconda A

Buongiorno bambini!

Buongiorno maestra, buongiorno maestra, buongiorno maestra Piera.

Come state? Tutti bene?

Sì, maestra. Sì maestra. Sì maestra.

Bene facciamo l’appello. Mi sembra che manchi qualcuno. Mi sapete dire chi manca?

Raffaella, maestra. Manca anche Roberto, maestra.

Ah sì bravi. Roberto e Raffaella.

Andate a pagina sessantaquattro del libro di italiano.

Ora scrivete la data di oggi sulla pagina del quaderno.

Maestra ho freddo!

Gianni, cosa vuol dire che hai freddo? Non fa caldo abbastanza?

Sì, ma sono in pigiama. Posso andare su a prendere una coperta?

Va bene, ma fai presto.

Maestra! Maestra! Io non ho il quaderno. Sono a casa di mia nonna e non ce l’ho.

Va bene, poi ti mando nella chat della classe le pagine.

Pagine gine ine ine ine.

Chiudete i microfoni, non si capisce nulla.

Voce di adulto: “of course, i’m going to send….”

Paolo, chiudi il microfono. Si sente la voce di tuo padre. 

(Dopo dieci minuti)

Maestra! Maestra, io non ho capito.

Come mai non hai capito?

perché non sentivo!

E perché? eri distratto?

No, la connessione non funzionava.

E da quando?

Dall’inizio Maestra. Non ho capito nulla.

Questa sopra non è una parodia, ma la riproduzione quasi fedele di una lezione DAD, di didattica a distanza, a cui io ho assistito.

Negli ultimi anni i programmi scolastici sono stati notevolmente   complicati ed è diventato un grosso problema per gli insegnanti correre e completarlo. La DAD, facendo un calcolo ottimistico ha ridotto le effettive ore di didattica della metà e, come mostrato sopra, di questa metà quasi, la metà va persa in problematiche di carattere tecnico e nella mancanza di una linea di comunicazione diretta che tanto serve nella trasmissione di dati e concetti.

Il diritto ad un equo studio è un diritto diventato stabile nel diciannovesimo secolo. Prima di allora solo le classi abbienti potevano permettersi che i loro figli avessero una istruzione ed una cultura.

Dopo che questo diritto è stato reso disponibile a tutti con la scuola obbligatoria, conosciuta anche alfabetizzazione di massa, il raggiungimento di una posizione sulla scala gerarchica e un’istruzione erano limitate solo dall’intelligenza e dall’applicazione dello studente stesso.

Con la DAD (ma in generale con la scuola odierna) siamo sicuri di una cosa: senza delle ripetizioni, senza del lavoro fatto in supplenza a quello della scuola, i nostri figli sono destinati a smarrire tutti i vantaggi del sapere, tutte le libertà collegate al conoscere.

Appare all’orizzonte lo spettro di una classe dirigente selezionata, preparata, competente e una massa molto brava nell’uso dei device (i bimbi oggi sanno che non c’è campo, conoscono Tik Tok etc.) ma completamente all’oscuro dell’Algebra e della Grammatica per non parlare dei Diritti.

Da qui la mia umile offerta del libro “La scuola facile per genitori impegnati”